smettere_fumare_psicologo_frosinone_mauro_bruni

Le persone interessate a smettere definitivamente devono leggere con attenzione i paragrafi successivi.

Quasi tutti i fumatori decisi a smettere vogliono “fare da soli”. E’ meglio però farsi aiutare (la forza e l’impegno serviranno comunque). La maggioranza dei fumatori sviluppa una dipendenza profonda che è in grado persino di modificare fisicamente alcune aree cerebrali e necessita di un intervento.

 

divieti

Ci si dovrebbe rivolgere solo a persone qualificate, cioè:

  • Medici
  • Psicoterapeuti (con esperienza nel campo)
  • Centri Antifumo

Le terapie che hanno dimostrato una reale efficacia (misurabile e dimostrabile) nella disassuefazione sono di due tipi:

  1. Terapie psicologiche

  2. Terapie farmacologiche

La scelta di una o dell’altra terapia, o una combinazione delle due, dipende da diversi fattori:

  • certi fumatori hanno delle difficoltà ad arrestare la dipendenza fisica;
  • altri hanno più difficoltà a combattere il condizionamento psicologico che può durare a lungo anche dopo la scomparsa dei sintomi dell’astinenza;
  • altri soccombono piuttosto all’influenza sociale favorevole al tabacco, che mina ogni tentativo di disassuefazione.(1)

Il medico o lo psicoterapeuta decideranno di volta in volta in base alle caratteristiche di ogni singolo fumatore  qual è la terapia più indicata.

Che la terapia sia medica oppure psicologica, ogni fumatore deve ottenere dal proprio referente un profilo personale (diagnosi) prima di tentare qualunque distacco dalle sigarette (i tentativi maldestri di smettere, quelli in cui si riprende dopo poco tempo a fumare, sono dannosi e interferiscono su una eventuale tentativo futuro).

Il profilo (una sorta di carta d’identità del fumatore) è indispensabile per impostare la giusta terapia. Puoi ottenerlo anche con la seguente procedura diagnostica online, comodamente da casa.

Le terapie psicologiche

IMG-20150812-WA0001La psicoterapia promuove la disassuefazione ristabilendo la capacità di provare piacere nelle normali attività senza l’alternativa della sigaretta.

Molte persone temono che senza sigarette la vita non sarà più piacevole come prima; pensano che mancherà sempre qualcosa (molto spesso è questa credenza errata che fa rimandare di anni la decisione di smettere).

In realtà, il piacere dato dalle sigarette è un inganno: esso dipende dalla diminuzione dei livelli di nicotina nel sangue.

Se le sigarette dessero veramente piacere, dopo averne fumata una, potremmo benissimo accenderne un’altra e un’altra ancora e provare lo stesso piacere invece che nausea e malessere.

Questo è l’inganno della dipendenza! Il piacere che si prova nel fumare è una sensazione che le persone che non fumano hanno sempre avuto!!! Quando il livello di nicotina nel sangue scende, dobbiamo fumare per stare bene, ossia per sentirci come normalmente si sentono le persone che non dipendono da questa sostanza.

E poi…con tutto il piacere che come fumatori ci diamo, 20 o 30 volte al giorno, dovremmo essere le persone più felici del mondo. Ma non è così che stanno le cose.

Come posso aiutarti a smettere di fumare!

anti-tabacL’approccio che propongo con maggiore successo ai miei pazienti sfrutta la motivazione a smettere sviluppando un naturale senso di efficacia e di autostima; i fumatori diventano i protagonisti del processo di cambiamento e vengono esortati a sviluppare attivamente strategie di fronteggiamento e comportamenti alternativi. Ci si avvale inoltre di una terapia specifica, indispensabile per alleviare il disagio iniziale dovuto al distacco dalle sigarette e per scongiurare i rischi di ricaduta.

Non si tratta di “un corso” per smettere di fumare o di una dispensa di saggi consigli; per quanto veritieri o illuminanti, i consigli su come smettere o i libri che promettono miracoli, non sono una terapia!

Al contrario, la psicoterapia:

  • favorisce una maggiore comprensione della propria dipendenza (perché si fuma, quando e come);
  • analizza i motivi che impediscono di smettere e quelli che causano una ricaduta dopo un tentativo che inizialmente sembrava avere avuto successo;
  • addestra il fumatore ad utilizzare tutta una serie di strategie utili ->nella gestione del desiderio -> nella voglia impellente di fumare (craving) -> nei confronti dei sintomi di astinenza (se presenti);
  • evita la sofferenza (per molti fumatori la paura di stare male quando si smette costituisce il maggiore deterrente per rinunciare a curarsi);
  • riduce al minimo il rischio di ricadute e trae indicazioni utili  persino da un eventuale “scivolone”;
  • aiuta a riconoscere le situazioni “ad alto rischio” che possono favorire una ricaduta, e a farvi fronte;
  • incoraggia uno stile di vita improntato alla salute, compresa la gestione del cibo e la paura di ingrassare;
  • insegna a ritrovare la capacità di valorizzarsi e trarre piacere e soddisfazione dai successi personali;
  • colma il vuoto identitario lasciato dalle sigarette e sviluppa comportamenti alternativi utili nel fronteggiare le pressioni sociali;
  • sostiene lo sviluppo di strategie efficaci nel lungo periodo e per gestire lo stress del quotidiano e le emozioni negative di noia, vuoto e tristezza, imbarazzo.

In breve tempo le sigarette perdono di significato e il loro potere attraente diminuisce, fino a scomparire.

Handshake

La terapia individuale si svolge previo incontro preliminare volto a illustrare al cliente i principi basilari della tecnica e a valutare l’idoneità ad intraprendere il trattamento. Questo consiste in una serie di incontri che avranno frequenza ravvicinata (settimanale o bisettimanale) nel periodo di sospensione del fumo e via via più diradati nel tempo (cadenza quindicinale o mensile), fino alla cessazione.

La terapia è molto articolata. Si divede in 3 fasi principali:

    1. Preparazione

      Le prime fasi della terapia (2-3 incontri) servono per costruire le fondamenta dell’intervento: si portano a termine tutti gli esami e le indagini necessarie per evidenziare le caratteristiche del fumatore attraverso un apposito profilo, si individuano le risorse a disposizione e si stabilisce un piano d’azione, ci si prapara al distacco (anche attraverso esercizi e attività a casa), si stabilisce la data di abbandono effettivo delle sigarette. Si valuta l’opportunità di una eventuale terapia farmacologica e se ne approfondiscono le implicazioni (effetti collaterali, dosaggio, ecc).

      In questa fase il fumatore acquisisce già un senso di padronanza ed efficacia dovuto ad una maggiore comprensione di Sé e della dipendenza.

    2. Sospensione

      Durante la fase di sospensione ci si impegna a non fumare. La RTP (Terapia della Prevenzione delle Ricadute) rappresenta il “cuore” del trattamento per semettere di fumare: si tratta di un approccio di tipo cognitivo-comportamentale che analizza i processi implicati nella ricaduta e fornisce strategie efficaci per rendere stabile il cambiamento.

      L’80% dei fumatori che smettono, entro un anno ci ricade. Questo succede perché per smettere definitivamente è indispensabile che si attivi un processo di apprendimento di un nuovo repertorio comportamentale in grado di sostituire la vecchia abitudine basata sulla ricerca di piacere/riduzione del dolore attraverso la sigaretta.

      In altre parole in questa fase si addestra l’ex fumatore all’utilizzo di un gran numero di abilità e strategie per evitare di fumare e per identificare, anticipare, prevenire o evitare le situazioni a rischio che potrebbero condurre ad una ricaduta. Alcune di queste abilità e tecniche (coping) servono a sostenere il paziente nella fase più critica  (le prime 24-48 ore senza sigarette), altre insegnano come recuperare dopo un eventuale “scivolone”.

      In questa fase il fumatore capisce bene che può farcela perché sperimenta concretamente la sensazione di poter controllare le sigarette. La motivazione e l’autostima crescono. Molti dichiarano di sentire un senso di “liberazione”, di orgoglio; rifiutare una sigaretta offerta pronunciando un fermo e sicuro “No grazie, ho smesso!” diventa quasi un piacere. Tuttavia non si è ancora fuori pericolo.

    3. Mantenimento

      L’ultima fase del trattamento consiste nel rendere stabili i cambiamenti ottenuti. Si prendono in considerazione gli aspetti connesi all’alimentazione, il supporto sociale, la cura di Sé ecc. Si facilita l’opportunità di intaprendere una vita più salutare.

      Si tratta di una fase che contiene numerosi aspetti pratici legati alla verifica strumentale dei risultati, al rafforzamento di caratteristiche psicologiche e alle strategie di “riparazione” in caso di “scivolone” (accendere una sigaretta dopo qualche mese di astinenza può capitare, ma, contrariamente a quanto si pensa, non coincide con una ricaduta vera e propria: si ritorna ad essere fumatori solo se dopo uno “scivolone” non si interviene prontamente insieme al terapeuta, che fornirà strumenti appositamente studiati per trasformare in vantaggio una “caduta” momentanea).

      Una volta che si è smesso, incontri di follow up dopo 6 mesi, e in seguito una volta l’anno per i primi due anni, scongiurano definitivamente qualsiasi rischio di tornare a fumare.

 

Altre informazioni sul fumo

Fai il test per la dipendenza fisica

Ora puoi smettere direttamente da casa!

Se hai difficoltà a raggiungermi, se i tuoi orari sono complicati o se vivi lontano dalla zona in cui ricevo, puoi fare in modo che il tuo desiderio di smettere per sempre non vada sprecato.

Oggi i mezzi a nostra disposizione ci consentono di comunicare in modi che prima non avevamo immaginato; nonostante molti di noi siano abituati a sfruttare la connessione a distanza nel tempo libero o nel lavoro, gli stessi mezzi possono rivelarsi utili per prendersi cura della propria salute.

La terapia online risolve il problema della distanza fisica sfruttando le piattaforme video, il testing online, lo scambio di materiale audio video tramite mail, follow up telefonici, dispense, guide pratiche, suggerimenti di attività, giochi, esercizi a casa, verifiche, ecc.

Potrebbe sembrare innaturale, ma una volta abituati a questa particolare configurazione, si scopre che le differenze con una terapia “somministrata” mentre si è presenti nella stessa stanza del terapeuta non sono poi così tante.

Gli stessi contenuti affrontati nella terapia tradizionale vis-à-vis vengono riproposti a distanza senza rinunciare al contatto diretto con il tutor/terapeuta; la possibilità di essere seguti in tempo reale è la condizione indispensabile perché qualunque terapia per smettere di fumare abbia successo.

Per qualsiasi richiesta non esitare a contattarmi. Oppure prenota un breve colloquio (Skype – telefono) per capire se questo metodo può aiutarti a smettere definitivamente. Pochi minuti basteranno per conoscerci e per apprendere le informazioni necessarie a motivare una decisione.

 

Le terapie farmacologiche

Tra i farmaci ufficialmente riconosciuti, i più efficaci sono:

  • Nicotina
  • Bupropione
  • Vareniclina

NICOTINAPuò sembrare strano che la dipendenza da nicotina possa essere curata assumendo proprio la stessa identica sostanza.molecolaNicotina

I farmaci che rilasciano nicotina (cerotti transdermici, gomme da masticare, pastiglie, inalatori, spray nasali) hanno lo scopo di sostituire la nicotina proveniente dalla sigaretta in modo da ridurre i sintomi di astinenza quando si smette di fumare.

Questo tipo di terapia funziona solo se la quantità di nicotina assunta è uguale o molto simile a quella che si assumeva tramite il fumo. Una volta raggiunto un equilibrio neurochimico e psichico, si può iniziare a scalare gradualmente la dose di nicotina. (1) Il difficile quindi sarà dosare il farmaco nella giusta maniera, tenendo conto che:

  • Ogni persona è diversa in base a sesso, peso, corporatura, metabolismo e modo di fumare;
  • Ogni tipologia di tabacco è diversa nel contenuto di nicotina;
  • La nicotina “fumata” viene assimilata in modi e in tempi assolutamente diversi rispetto ai farmaci (più velocemente);
  • La quantità di nicotina assunta cambia a seconda che si tratti di gomma da masticare, cerotto, pastiglia, ecc.
  • Con i farmaci la concentrazione plasmatica di nicotina risulta sempre inferiore a quella raggiunta durante una giornata in cui si fuma.

Anche se si tratta di prodotti da banco, e che quindi è possibile acquistare e assumere in piena autonomia, tutti questi fattori conducono facilmente ad una situazione in cui la concentrazione plasmatica e cerebrale di nicotina è sostanzialmente differente rispetto a quando si fumava, con conseguente comparsa di sintomatologia astinenziale.

Ne deriva che per utilizzare in maniera razionale gli NRT (Nicotine Replacement Therapy) si dovrebbe conoscere come minimo: 1) il tipo di dipendenza del paziente fumatore 2) il livello di concentrazione plasmatica di nicotina che quel fumatore è in grado di raggiungere fumando tabacco 3) il livello di concentrazione plasmatica che quel fumatore è in grado di raggiungere con gli NRT che vuole assumere.

Indicazioni terapeutiche: gli NRT sono indicati nei casi di una dipendenza medio-forte. Sono poco efficaci quando il numero di sigarette non supera le 10/15 al giorno. Non andrebbero usati durante la gravidanza e l’allattamento perché la nicotina attraversa la placenta e viene escreta con il latte. Vanno usati con riguardo e dietro consiglio medico nei casi di malattie cardiovascolari, feocromocitoma, ipertensione, diabete, ipertiroidismo, allergie.

BUPROPRIONESi tratta di un antidepressivo che agisce lasciando circolare nel cervello una maggiore quantità di dopamina e noradrenalina; in questo modo i sintomi dell’astinenza sono attenuati. bupropioneUn secondo effetto riguarda il fatto che l’astinenza da fumo può peggiorare preesistenti sintomi depressivi che il bupropione sarebbe in grado di curare.

In sede di prescrizione il medico valuterà i rischi dell’assunzione e le controindicazioni del caso. Effetti collaterali registrati frequentemente riguardano insonnia e bocca secca, nausea, agitazione, ansia, irritabilità e irrequietezza.

VARENICLINA –  Si tratta di una molecola che interagisce con gli stessi recettori stimolati dalla nicotina. Ha due effetti: come antagonista occupa il recettore e lo mantiene inattivo prima che la nicotina possa legarvisi; come agonista parziale lega i recettori nicotinici provocando un lieve rilascio di dopamina e un senso di appagamento che contrasta i sintomi dell’astinenza.

Dal momento che il piacere del fumare deriva dal fatto che la nicotina induce il rilachampixscio di una certa quantità di dopamina nelle aree mesolimbiche (nucleo accumbens, corteccia prefrontale), l’agonismo parziale della Vareniclina non “abbandona” il fumatore alla carenza totale di dopamina (responsabile del craving = voglia impellente di fumare), ma gliene fornisce una quantità controllata utile nella gestione del desiderio.

Si tratta di un farmaco con ottime caratteristiche farmacocinetiche che ha incrementato notevolmente le percentuali di successo dei soggetti trattati; a differenza degli NRT la sua biodisponibilità è elevata e non risente di fattori quali età, sesso, etnia, abitudini di fumo, ecc.

Gli effetti collaterali sono principalmente neuropsichici: variazioni del comportamento, disurbi del sonno (incubi), agitazione, depressione, ideazione suicidaria; non si tratta sempre di reazioni frequenti. Al contrario la nausea compare con molta facilità.

N.B. Qualsiasi terapia farmacologica va assunta sotto la supervisione del proprio medico. Inoltre bisogna tenere conto che, anche se con ottime proprietà, i farmaci non offrono un sostegno diretto alla componente psicologica e comportamentale del fumo.

Quanto costa smettere di fumare?

Piuttosto che analizzare il costo di una terapia si potrebbe discutere di quanto si ha da guadagnare. La risposta è: in media 10 anni di vita; inoltre si riduce enormemente il rischio di sviluppare malattie invalidanti. Infine si ha la possibilità di offrire alle persone che ci circondano un modello di comportamento migliore.

Il fumatore che decide di usufruire di una terapia può affrontare un costo variabile che va dai 3-400 euro per una terapia esclusivamente farmacologica (farmaci a base di nicotina, vareniclina), a costi che sono all’incirca uguali o di poco superiori per una terapia psicologica. Ovviamente un approccio integrato deve tenere conto di entrambi gli elementi.

Il sistema sanitario nazionale che opera attraverso i Centri sparsi sul territorio sostiene (farmaci esclusi) la gran parte dei costi della terapia.

www.psicologoafrosinone.it© Tutti i diritti riservati