Questi 7 segni dicono che probabilmente sei più intelligente della media

Sorprendentemente l’intelligenza si ritrova nelle stesse persone che hanno la tendenza a sviluppare malattie mentali, ad essere inclini a preoccuparsi, ad andare a dormire tardi e altro ancora…

1.Malattie mentali

I disturbi dell’umore possono essere il prezzo che certe persone pagano per il fatto di avere un alto grado di intelligenza.

Gli psicologi hanno trovato che un più alto QI durante l’infanzia è correlato ad un rischio maggiore di sviluppare disturbi di tipo bipolare in età adulta. Queste ricerche alimentano il dibattito esistente circa la connessione tra intelligenza, creatività e problemi di salute mentale (Smith et al. 2016).

Altri studi suggeriscono che la connessione tra disturbi psicologici e intelligenza va ricercata nel processo evolutivo della nostra specie. Infatti, la maggiore intelligenza dell’homo sapiens rispetto ad altre specie di uomini è da imputare alla presenza di mutazioni genetiche: il costo di queste mutazioni potrebbe essere un incremento del rischio di sviluppare una malattia mentale.

2.Preoccupazione

Le persone con una alta intelligenza sono più inclini a provare ansia rispetto a chi possiede un’intelligenza moderata. Infatti, sempre in termini evoluzionistici, l’ansia potrebbe essersi sviluppata come tratto assieme all’intelligenza: la preoccupazione (e l’ansia) che svolge una funzione protettiva dell’individuo, potrebbe aver fornito un beneficio alla sopravvivenza nel nostro antico passato.

Tuttavia, un altro segno di intelligenza potrebbe essere provare alti livelli di ansia in una fase della vita, dando prova in seguito, magari da adulti, di essere in grado di controllarla e non esserne troppo danneggiati.

3. Nuove idee

Una delle manifestazioni principali dell’intelligenza è la tendenza a sviluppare nuove idee. Le ricerche mostrano che le persone più intelligenti hanno la tendenza a respingere le superstizioni e sono più frequentemente atee.

Inoltre hanno un pensiero che potrebbe essere definito di tipo “liberale”, politicamente parlando. Questo studio (Li, Kanazawa, 2016) ha dimostrato che le persone che si descrivono come tendenzialmente “conservatrici” avevano un quoziente intellettivo medio di 95, mentre quelli che si descrivevano come “liberali e progressisti” registravano un QI medio di 106.

4. Solitudine

Tanto più le persone intelligenti socializzano con i loro amici, tanto meno risultano soddisfatti della loro vita. Questi risultati si scontrano con l’idea diffusa che la socializzazione rende le persone più felici.

Potrebbe essere che per alcune persone – specialmente per quelle più intelligenti- socializzare non aumenti affatto il livello di benessere e soddisfazione della vita; la spiegazione potrebbe essere nel fatto che le persone più intelligenti ricavano una maggiore soddisfazione nell’impegnarsi in progetti a lungo termine, progetti da cui verrebbero facilmente distratti se dedicassero troppo spazio ad attività di socializzazione (Li, Kanazawa, 2016).

5. I tipi “brillanti” vanno a dormire tardi

Una ricerca americana ha studiato il sonno di ben 20.745 adolescenti e ha trovato che le persone che erano state ritenute “molto noiose” mediamente erano andate a letto alle 11,41 e si erano alzate alle 7,20. Per contro, le persone valutate come “brillanti” erano andate a letto mediamente alle 12,29 e si erano alzate alle 7,52. Durante il week-end le differenze tra i due gruppi risultarono ancora più marcate (Kanazawa, Perina, 2009).

6. Fiducia

Le persone intelligenti sono più inclini a concedere fiducia agli altri. Potrebbe dipendere dal fatto che chi è più intelligente solitamente si rivela più bravo a giudicare il carattere altrui.

Un dato molto interessante riguarda la correlazione tra persone con altri livelli di fiducia (e intelligenza) e felicità; gli studi sottolineano che chi è più fiducioso è complessivamente più soddisfatto e ha un maggiore livello di salute fisica (Carl, Billari 2014).

7. Pigro = intelligente?

Come dimostrato  recentemente (MecHelroy et al. 2016), le persone pigre trovano soddisfazione nel pensare. Dall’altro lato, le persone che invece non provano alcuna soddisfazione nel pensare appaiono occupati in numerose azioni e devono “darsi da fare” per distrarsi dai loro stessi pensieri.

Sono numerosi gli studi che dimostrano che le persone che amano pensare di più hanno una memoria migliore e si concedono più tempo per prendere decisioni che, in ogni caso, poi risultano migliori.

 

 

Fonti

J. Smith, J. Anderson, S. Zammit, T. D. Meyer, J. P. Pell, D.Mackay (2016). Childhood IQ and risk of bipolar disorder in adulthood: prospective birth cohort study . British Journal of Psychiatry Open 1 (1) 74-80.

N.P.Li, S. Kanazawa(2016) Country roads, take me home… to my friends: How intelligence, population density, and friendship affect modern happines. British Journal of Psychology.

N.Carl, F.C. Billari (2014). Generalized Trust and Intelligence in the United States. Plos One.

MecHelroy et al. (2016) https://hpq.sagepub.com/content/21/8/1750

S.Kanazawa, K. Perina (2009) Why night owls are more intelligent. Personality and Individual Differences. Volume 47, Issue 7,

 

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