La solitudine continua ad essere una delle condizioni psicologiche più sottovalutate.

In un’era di connessioni globali e social network dove non siamo mai stati così potenzialmente insieme, i dati indicano che le persone sole sono in aumento.

Perché la solitudine è un problema?

Le ragioni sono almeno tre:

  1. Chi soffre di solitudine fa registrare valori più alti di pressione sanguigna, indice di massa corporea e colesterolo; in più aumenta la circolazione degli ormoni dello stress e si abbassano le difese immunitarie.
  2. La solitudine conduce facilmente alla depressione e genera un funzionamento cognitivo distorto – Quando soffriamo di solitudine facciamo due cose: ce ne vergogniamo e diventiamo troppo critici nei confronti di noi stessi. Questo genera una flessione dell’umore e ci fa percepire un mondo negativo e “senza speranza”.
  3. Essere soli fa assumere una serie di atteggiamenti controproducenti che rendono difficile uscire dalla morsa dell’isolamento: come in una profezia che si autoavvera , inconsapevolmente ci comportiamo in modo da confermare proprio quello che temiamo di più.

 

La solitudine causa i seguenti tipi di ferite psicologiche:

  • Percezioni erronee e troppo negative (distorte) su sé e gli altri
  • Comportamenti controproducenti che allontanano gli altri invece di avvicinarli
  • Perdita delle abilità sociali
  • Dolore e sofferenza emotiva

 

Primo rimedio – Accrescere le opportunità di contatto
A cosa serve: corregge le percezioni relative all’ambiente sociale, riduce l’isolamento sociale.

Passare molto tempo da soli può modificare le nostre percezioni facendoci avvertire un ambiente più povero di opportunità di quanto non sia in realtà.

  1. Passa in rassegna i tuoi contatti telefonici, sui social network, nella rubrica elettronica dell’e-mail e fai un elenco di tutte le persone che consideri amici.
  2. Per ognuna di esse, annota l’ultima volta che l’hai vista, la circostanza e il modo in cui ti sei sentito.
  3. Successivamente fai una classifica in base al criterio: con chi mi sono sentito più a mio agio. Non necessariamente “divertito” ma solamente “rilassato” o “te stesso”. Cerca di includere persone di entrambi i sessi.
  4. Consulta la classifica e partendo dall’alto contatta almeno due persone a settimana (ad es. telefonicamente). Se te la senti, invita la persona per una uscita, anche breve.
  5. Procedi in questo modo fino a esaurire i nomi della lista.

 

Secondo rimedio – Imparare a sfruttare mezzi alternativi
A cosa serve: Permette di rimettersi in gioco in ambiente proteto dopo un periodo di ritiro e isolamento. Stimola le abilità sociali.
  1. Fai una lista dei tuoi interessi, hobby ecc. e consulta internet per vedere cosa c’è nella tua zona (associazioni, club).
  2. Prendi contatto e chiedi informazioni. Inizia a frequentare una volta a settimana e prendi tempo per osservare cosa succede intorno a te. Successivamente aumenta la frequenza e diventa più “attivo”.
  3. In alternativa prendi nota delle comunità virtuali e i forum di discussione su internet frequentati da persone che condividono i tuoi interessi.
  4. Iscriviti e osserva comportamento tipo degli altri utenti. Quando te la senti prendi parte alle discussioni e proponi i tuoi argomenti.
  5. Se hai l’impressione di ricevere un rifiuto o se le cose non vanno come immaginavi è molto importante insistere e riprovare (molte informazioni non ricevono l’attenzione che meritano a causa della grande mole di dati virtuali presenti sulle piattaforme).

in costruzione…