In questa pagina voglio illustrarvi una semplice procedura che ho ideato per aiutare i genitori a comprendere meglio il comportamento dei propri figli.

Può essere messa in pratica subito. E’ sufficiente seguire le istruzioni.

Quando un genitore risponde con sensibilità alle richieste del figlio, convalida quelli che sono i suoi bisogni; il bambino si sente compreso, riesce a dare un nome allo stato che prova e la sua sicurezza interna, l’autostima, crescono.

Purtroppo però non va sempre così bene, al contrario, accade molto spesso che le richieste del bambino e le risposte (cure) del genitore si trovino su due piani differenti.

Nonostante tutto l’amore e la dedizione che possono dare, molti genitori confessano di trovarsi in difficoltà nel comprendere certi comportamenti e mostrano di avere molti dubbi su quale sia la risposta più appropriata alle manifestazioni dei figli.

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virgolette 1   Se nonostante gli sforzi, la situazione non cambia, probabilmente ci è sfuggito qualcosa di importante che il bambino ci comunica attraverso il suo linguaggio particolarevirgolette2

 

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Seguite le istruzioni. Successivamente troverete il materiale per interpretare le vostre “osservazioni” (non dovete fare da psicologi ai vostri figli, usate questa procedura per sviluppare un occhio più attento e consapevole nei confronti di alcuni comportamenti. Ciò vi aiuterà a stabilire una maggiore intimità ed empatia con i vostri figli.

  • Stampate il file PDF che trovate quì di seguito a seconda dell’età del vostro bambino (è necessaria una stampante a colori) oppure trascrivete le domande su un foglio bianco;

Capire il tuo bambino 1-12 mesi

Capire il tuo bambino 12-36 mesi

Capire il tuo bambino 3-8 anni

 

  • Dopo aver risposto a tutte le affermazioni, per ogni colore, sommate il numero di QUASI SEMPRE che avete ottenuto (sarà un numero compreso tra 0 e 5). Separatamente calcolate il numero di volte in cui avete risposto QUASI MAI. Fate lo stesso con tutti i gruppi di domande.
  • Alla fine avrete un punteggio di QUASI SEMPRE e di QUASI MAI per tutti i gruppi colorati di domande.
  • Per ogni colore tenete conto dei punteggi uguali o superiori a 3 e scartate tutti gli altri. Questi punteggi li chiameremo “punteggi significativi”.
  • Ogni colore riguarda una caratteristica di base del temperamento umano: se il vostro punteggio di QUASI SEMPRE oppure di QUASI MAI è risultato uguale a 3, 4 o 5, per uno o più colori, vuol dire che quella caratteristica con molta probabilità descrive particolarmente bene il vostro bambino/la vostra bambina.
  • Se il vostro punteggio “significativo” riguarda il QUASI SEMPRE vuol dire che la caratteristica associata a quel colore è molto presente. Al contrario, se il vostro punteggio “significativo” è relativo a QUASI MAI, questo significa che la caratteristica rappresentata da quel colore è molto poco presente.
  • Tenete presente i risultati che vi riguardano e alla fine componete un profilo comprensivo delle caratteristiche teperamentali più presenti nei vostri bambini.

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IL TEMPERAMENTO

 

Possiamo avere un’idea più precisa delle ragioni che spingono i bambini a comportarsi in certi modi studiando il loro temperamento.

Il temperamento è ciò che distingue le reazioni di un bambino da quelle di un altro fin dal primo giorno di vita.

In altre parole, è quella parte del carattere innata che dipende dalla biologia, dalla genetica, dai fattori ormonali e neurologici.

COLORE ROSSO

Le affermazioni di colore rosso appresentano un aspetto molto importante del temperamento: la capacità di adattarsi alle novità. Quando il bambino affronta una situazione nuova (sociale e non sociale) le sue risposte possono essere di avvicinamento alla situazione oppure di evitamento. Nel primo caso i bambini provano emozioni meno intense e il loro organismo si altera molto meno rispetto ai bambini che invece sono molto reattivi e più “turbati” dalle novità.

Se avete risposto QUASI SEMPRE 3 o più volte probabilmente il vostro bambino/a reagisce in maniera intensa alle novità. Le reazioni possono presentarsi attraverso il pianto, l’allontanamento, lo spingere via ecc. Lo stile di questi bambini è di estrema prudenza: l’evitamento è un modo per regolare le emozioni intense che provano (di solito paura). Alla reazione emotiva intensa si accompagnano modificazioni fisiologiche (aumento del battito cardiaco, respiratorio e secrezioni ormonali).

L’inibizione di fronte alla novità è il risultato di una soglia più bassa per l’attivazione dei circuiti che collegano il sistema limbico-ipotatalamo-ipofisario; questa è una struttura nervosa che si attiva in condizioni di stress e serve a proteggersi in caso di pericolo. Nei bambini “inibiti” questo circuito è più sensibile (si attiva prima), comporta una maggiore quantità di cortisolo circolante (ormone antistress) e fornisce al bambino la sensazione che le esperienze nuove, o le persone sconosciute, siano pericolose.

Quando l’inibizione riguarda situazioni in cui sono presenti altre persone si è soliti parlare di timidezza. Nonostante la timidezza sia una caratteristica normale, in alcuni paesi lla tendenza generale è quella di “premiare” la sicurezza e l’assertività e “condannare” la riservatezza e la cautela. L’Italia rientra tra questi Paesi.

Importante: Anche se questi bambini nascono con una fisiologia particolare che li rende vulnerabili all’incertezza, se i genitori li incoraggiano gradualmente e li sostengono (riconoscendo e rispettando questo bisogno di “cautela”), il comportamento inibito non sarà troppo forte.

Ciò che conta di più, non è la risposta iniziale di ritirata o di inibizione, ma la capacità che i genitori avranno nel modificare in seguito questa risposta nel senso desiderato.

Se avete risposto QUASI MAI 3 o più volte è probabile che il bambino/a sia meno disturbato dal nuovo sia fisicamente che psichicamente. Una minore  reattività del sistema nervoso simpatico innesca più facilmente processi di avvicinamento e scoperta dove la curiosità prende il posto della paura. I neonati con un tono vagale più alto (quindi con un battito cardiaco più lento) a 12 mesi si avvicinano più facilmente ad un adulto non familiare.

COLORE ROSA

Le affermazioni di colore rosa riguardano l’attività motoria del bambino. Alcuni bambini fin dai primi giorni sono più attivi di altri che invece tendono a muoversi meno. I bambini molto attivi sono di solito più difficili da gestire e possono impegnare notevolmente i genitori, soprattutto quando il bisogno di muoversi si combina ad una certa irrequietezza se il bambino viene trattenuto o forzato all’immobilità.

Se avete risposto QUASI SEMPRE a 3 o più affermazioni è probabile che il vostro bambino senta un grande bisogno di movimento e sia dotato di forza fisica e vigore. Bisogna tenere in considerazione la capacità di modulazione dell’attività stessa, cioè se l’attività fisica è orientata verso una finalità precisa oppure se è una pura scarica, frenetica e senza scopo. Questi bambini possono mettere alla prova la resistenza dei genitori. Come sempre però, è fondamentale considerare il contesto e l’ambiente di sviluppo: lo stesso bambino potrà essere considerato allegro e vivace se vive in una casa molto spaziosa con ampie possibilità di movimento e di esplorazione, mentre potrebbe essere visto come un incontenibile terremoto se vive in un piccolo appartamento, magari con genitori tendenti all’ordine e al perfezionismo.

Se avete risposto QUASI MAI a 3 o più affermazioni è probabile che il bisogno di movimento del vostro bambino non sia troppo forte. Questo potrebbe renderlo più facile da gestire e molti genitori potrebbero trovarsi bene in questo modo. Anche qui occorre considerare le proprie inclinazioni e il contesto culturale: se vi piacciono figli vivaci, senza volerlo, potreste stimolare eccessivamente (e impropriamente) un bambino che invece è dotato di un temperamento calmo e tranquillo.

COLORE GIALLO COLORE BLU

Le affermazioni raccolte sotto questi due colori si riferiscono al tono dell’umore, ciè la tendenza ad esprimere emozioni sia negative che positive. A qualsiasi età, ci sono bambini che sono prevalentemente di buon umore e bambini che al contrario sono spesso di cattivo umore. Ci sono bambini che si svegliano sempre con il sorriso e bambini che si svegliano urlando.

Esistono 4 tipi di temperamento emotivo:

1 – Se avete risposto QUASI SEMPRE a 3 o più domande in giallo e QUASI SEMPRE anche a 3 o più domande in blu, il temperamento è probabilmente emotivo. Questi bambini piangono e ridono facilmente. Questa configurazione corrisponde al tipico bambino vivace, simpatico e pieno di vita molto apprezzato dai genitori italiani.

2 – Se avete risposto QUASI MAI  a 3 o più affermazioni in giallo e QUASI MAI anche a 3 o più affermazioni in blu, il tmperamento è calmo. Questi bambini hanno una bassa reattività emotiva. Sorridono invece che ridere, si arrabbiano, piangono e si spaventano raramente. Di solito accettano di buon grado le richieste dei genitori. Nel bambino più grande occorre distinguere se questa impostazione è originaria oppure acquisita (ad esempio la scarsa intensità delle emozioni può essere dovuta a inibizione ed evitamento per timore di qualcosa).

3 – Se avete risposto QUASI MAI a 3 o più afferamzioni in giallo e QUASI SEMPRE a 3 o più affermazioni in blu, il teperamento può definirsi, normale, equilibrato. Esiste una prevalenza di emozioni positive rispetto alle negative e ciò è tipico della maggior parte dei bambini italiani.

4 – Se infine avete risposto QUASI SEMPRE a 3 o più domande in giallo e QUASI MAI a 3 o più domande in blu, probabilmente il bambino ha un temperamento difficile. Le emozioni negative prevalgono. Le ricerche mostrano che si tratta di un profilo che può essere evidente fin dai primissimi mesi; l’adattamento di questi bambini può richiedere attenzione, tanto quanto l’adattamento dei genitori ad un bambino che mostra queste caratteristiche.

COLORE VERDE

Le affermazioni contraddistinte da questo colore si riferiscono alla quantità di attenzione che il bambino mette in pratica.

Bambini con una alta attenzione, cioè che non si distraggono facilmente (QUASI SEMPRE a 3 o più) potrebbero essere più difficilmente consolabili quando piangono perché possono avere difficoltà a spostare rapidamente l’attenzione da uno stato emotivo “interno” a uno “esterno”. Tuttavia quando crescono, questi bambini possono essere avvantaggiati quando arriva il momento di dedicarsi a compiti più complessi.

I bambini che mostrano di distrarsi (QUASI MAI a 3, 4 o 5) possono essere facilmente consolabili da piccoli e questo può favorire l’adattamento, ma quando crescono, questa caratteristica può creare delle difficoltà, ad esempio perché prestare attenzione a una molteplicità di stimoli invece che a uno solo, non consente di imparare a sufficienza dall’ambiente circostante.

 

Tenete in considerazione la combinazione di questi punteggi:

  • ALTA Attività motoria + BASSA Attenzione: Un bambino che presenta un’attività motoria frenetica associata ad una bassa persistenza dell’attenzione può essere definito facilmente come “iperattivo” o addirittura con un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, patologia di cui si parla spesso e in maniera impropria. Soprattutto a scuola i bambini con queste caratteristiche possono essere descritti come problematici e finire “nell’occhio del ciclone” a causa della loro esuberanza e apparente incapacità di mantenere un comportamento consono. Questa configurazione non è affatto patologica, ma può diventarlo perché se iniziamo a considerare “disturbati” questi bambini li metteremo in seria difficoltà proprio per il modo in cui inizieremo a trattarli.
  • ALTA Inibizione + ALTA Attenzione: i bambini che sono inibiti negli incontri sociali e che hanno un’alta attenzione potrebbero essere esposti ad una certa quota maggiore di ansia. Prestare attenzione a lungo ad uno stimolo per decidere se è veramente pericoloso, mentre si rimane in disparte, in posizione protetta (operazione che impedisce di stimarne la reale pericolosità, visto che il bambino rinuncia ad affrontarlo), espone il bambino ad un’ansia che egli dovrà abituarsi a tollerare in un modo o nell’altro.
  • ALTA Inibizione + BASSA Attenzione + ALTA Attività motoria: sempre nei confronti delle situazioni sociali che possono causare timore e ansia (ricordando che la cosiddetta “angoscia dell’estraneo” è normale ad una certa età), i bambini con una soglia attentiva bassa possono utilizzare la distrazione per eliminare psicologicamente ciò che crea ansia. Questa strategia (voltarsi dall’altra parte – dedicarsi ad altro – iniziare dieci giochi per non finirne nessuno) può funzionare quasi come uno “scrollarsi di dosso la paura” , ma ha un costo alto in termini di concentrazione, perché entro una certa misura potrebbe ostacolarne lo sviluppo (con tutto ciò che questo comporta per l’apprendimento).

 

Quando le richieste che facciamo a un bambino sono consone alle sue caratteristiche innate, le conseguenze saranno positive. Se al contrario le richieste non tengono conto delle reali capacità del bambino, lo stress può diventare eccessivo e ciò influisce negativamente sullo sviluppo.

Un temperamento più difficile non condanna assolutamente il bambino a sviluppare un problema: tutto dipende dall’interazione delle caratteristiche innate con l’ambiente di sviluppo. Una conoscenza più profonda di queste caratteristiche ci porta ad interpretare meglio non solo “cosa” fanno i bambini o “perché” lo fanno, ma soprattutto COME lo fanno. In questo modo le risposte degli adulti nei loro confronti saranno migliori.

Fonte – Liberamente tratto da -QUIT. Questionari Italiani del temperamento  -G.Axia, Erikson.